CONTAINER BELLO

IL GRANDE GIOCATTOLO DI KATE NV

KATE NV – WOW

RVNG

2023

Progressive Electronic

Ekaterina Jur’evna Šilonosova è il nome che si nasconde dietro al moniker Kate NV, una musicista recentemente fuggita dalla Mosca dove aveva vissuto la propria fioritura artistica e adesso di stanza a Belgrado. I motivi potete immaginarveli. Fatto sta che Kate NV già nel 2020 aveva composto un piccolo gioiellino di pop etereo, Room for the Moon, a cui però mancava un je ne sais quoi che l’aveva condannato al mare magnum di dischi bellini ma non troppo e che mi aveva fatto perdere di vista le sorti di Šilonosova fino a quest’anno. WOW (state tranquilli, non quello dei Verdena) è un album in cui la compositrice russa è riuscita a gettare il cuore oltre l’ostacolo e generare un paesaggio sonoro che rimastica la lezione di Room for the Moon, per l’appunto, ma capovolgendo ogni suo aspetto-chiave e facendo in modo che la gioia della scoperta e l’ilarità della musica la facciano da padrone in ogni momento del disco.

Così, non appena parte oni (they) siamo accolti da una cascata di sintetizzatori pigolanti, una drum machine ripescata dalla colonna sonora del primo Earthbound e delle vocals in giapponese che pescano a piene mani da tutta la tradizione ossessionata dai sample dello shibuya-kei di Keigo Oyamada. Non stupisce che a questo pezzo abbia collaborato Foodman, uno dei tanti epigoni di questa lunga dinastia, che aveva fatto uscire per Orange Milk nel 2016 quel prezioso cortocircuito minimale che era Ez Minzoku. Ma WOW non è soltanto la sua opening track, con il suo andazzo da colonna sonora di un episodio onirico di Sailor Moon (a cui Kate NV dichiara costantemente di ispirarsi). Al suo interno si nascondono piccole imitazioni del Kōji Kondō di The Legend of Zelda (si veda asleep); legni acciaccati e bassi slap si sovrappongono su un ribattuto organo che potrebbe stare suonando Laetitia Sadier prima di essere assaliti da stab orchestrali su early bird; le campanelle meditative di mi (we) si congiungono e si disfano in piccoli gamelan virtuali tenuti assieme soltanto dai sintetizzatori tremolanti come gelatina e dalla voce senza parole dell’artista. Gli undici brani di WOW, insomma, saltellano gioiosamente qua e là con la stessa intensità di un bambino lasciato libero in una stanza piena di giocattoli. Ed effettivamente sembra essere questo il metodo compositivo di Šilonosova, che adopera espressamente sample di strumenti malridotti e found sounds della vita di tutti i giorni per inventare le sue piccole, deliziose storie.

Anche se qualcuno volesse farsi qualche scrupolo sul fatto che un’artista russa (comunque fuggita dal suo Paese, ma lo sappiamo tutti quanti come ragionano certe teste) voglia scrivere un disco così spudoratamente gioioso e divertito in un momento storico così delicato, Kate NV e l’etichetta RVNG hanno reso ben chiaro che una porzione degli introiti del disco verranno devoluti a associazioni umanitarie volte a proteggere i bambini in nazioni devastate dalle guerre. Così, giusto per dimostrare che anche la leggerezza, quando è fatta bene, va presa sul serio.

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Jacopo Norcini Pala
Jacopo Norcini Pala