Addio a Klaus Schulze

Klaus Schulze, pionere e maestro assoluto della musica elettronica, è morto all’età di 74 anni, di una malattia non specificata.

Rendere giustizia ai contributi fondamentali dati da questa gigantesca figura alla musica popolare e non del Novecento richiederebbe ben più di queste poche righe; il suo smisurato talento, espresso tanto in storici gruppi come Tangerine Dream e Ash Ra Tempel quanto in seminali lavori solisti come Irrlicht, Timewind, X e moltissimi altri, è stato pietra angolare per la creazione e lo sviluppo di un nuovo modo di intendere la musica elettronica. La sua musica ci ha comunicato e continua a comunicarci suggestive visioni di spazi insondabili, dipinti con minuziosa perizia eppure così naturali e vividi da far sbalordire ancora dopo cinquant’anni.

Dopo i suoi inizi come batterista in vari gruppi tra cui i Tangerine Dream, nel 1970 forma gli Ash Ra Tempel con Manuel Göttsching ed Hartmut Enke, gruppo che però lascerà subito dopo aver rilasciato il famosissimo album omonimo. Da lì, il suo rivoluzionario approccio ad un ampio spettro di tecniche di registrazione e manipolazione elettronica lo porta a coniare un vocabolario artistico del tutto nuovo già dal suo primo lavoro, Irrlicht, tutt’oggi considerato a ragione un album imprescindibile. Esponente di punta del krautrock, dell’ambient, della progressive electronic e di quella che verrà poi chiamata Berlin School, è riuscito ad influenzare indelebilmente tutti questi generi senza senza mai piegarsi ai loro stilemi, creando panorami astratti e futuristici pur usando in maniera molto più parsimoniosa dei suoi colleghi il sintetizzatore, al tempo considerato il suono del futuro per eccellenza. Queste fonti sonore più organiche erano manipolate da Schulze con genio e maestria, tanto da plasmare il tessuto musicale risultante fino a farlo suonare alieno anche decenni dopo.

La terra ti sia lieve.

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Livore Redazione
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